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Si presenta il libro di Cesare Capitti “Città e Periferia. Metamorfosi architettonica e urbanistica”

Si presenta il libro di Cesare Capitti “Città e Periferia. Metamorfosi architettonica e urbanistica”

Organizzato da BCsicilia e Maurfix Editore si terrà lunedì 1 marzo 2021 alle ore 18,00 la presentazione del libro di Cesare Capitti

<p>Organizzato da BCsicilia e Maurfix Editore si terr&agrave; luned&igrave; 1 marzo 2021 alle ore 18,00 la presentazione del libro di Cesare Capitti &ldquo;Citt&agrave; e Periferia. Metamorfosi architettonica e urbanistica&rdquo;. Introduce e coordina: Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia. Dopo i saluti di Giuseppe Lupo, Deputato regionale e Capogruppo PD all&rsquo;ARS, sono previsti gli interventi di Antonio La Spina, Professore Ordinario presso l&rsquo;Universit&agrave; Luiss di Roma, di don Antonio Mancuso, Vicedirettore del Seminario Arcivescovile di Palermo e Ferdinando Trapani, Professore di Urbanistica presso l&rsquo;Universit&agrave; di Palermo. Sar&agrave; presente l&rsquo;Autore. Link per il collegamento: https://us02web.zoom.us/j/87588834817?pwd=clFKbEdYU3BxM0hYT0ttejFIdmRvZz09<br />
ID riunione: 875 8883 4817 - Passcode: 314959</p>

<p>Le questioni esplorate nel volume, costituiscono l&rsquo;approfondimento di tematiche avviate con alcune riflessioni contenute nei testi &ldquo;Governo del territorio e dottrina sociale della Chiesa in architettura, urbanistica, ambiente e paesaggio&rdquo; e &ldquo;La citt&agrave; della speranza&rdquo;. Il riferimento costante all&rsquo;assetto della citt&agrave; deriva da una ricerca mirata costantemente a ritrovare tale dimensione nell&rsquo;ambito degli strumenti urbanistici generali, avendo avuto Cesare Capitti la possibilit&agrave; di praticare l&rsquo;urbanistica da un punto di vista privilegiato ed in particolare per essere stato dirigente ed in ultimo capo servizio del Dipartimento Urbanistica dell&rsquo;Assessorato Regionale del Territorio e dell&rsquo;Ambiente, con una esperienza ultradecennale svolta nell&rsquo;ambito del Consiglio Regionale dell&rsquo;Urbanistica CRU.</p>

<p>Le tematiche raccontano in particolare gli agglomerati urbani costruiti ai margini delle citt&agrave; storiche, configurandosi con l&rsquo;eccezione negativa di periferia in quanto oggetto di speculazioni edilizia, carente dei servizi indispensabili per una civile convivenza comunitaria, e spesso molte di essi sono in condizioni di degrado sia edilizio e soprattutto sociale. La crescita della popolazione nella citt&agrave; dalla fine del XIX secolo, ha generato la richiesta di un fabbisogno edilizio che ha comportato uno sviluppo incontrollato di agglomerazioni spesso anche distanti dai centri urbani consolidati e storici, caratterizzandosi per citt&agrave; satelliti e citt&agrave; dormitori. L&rsquo;eccezione negativa &egrave; tutta italiana, in Gran Bretagna viceversa si &egrave; caratterizzata con la costruzione di new towns secondo il modello delle citt&agrave; giardino prevalentemente residenziali. In Italia, solo in passato, a partire dal basso medioevo fino al 1700, i costruttori dei borghi erano gli artisti, i pittori, gli scultori, le maestranze, gli artigiani, che costruivano citt&agrave; e piccoli centri di gradevole aspetto e funzionali alle relazioni commerciali e sociali dei cittadini. Palazzi, monumenti, fontane, Chiese e Cattedrali che ancora si possono apprezzare da oltre un millennio.La ricerca della bellezza e dell&rsquo;estetica, era mirata a soddisfare i bisogni reali dell&rsquo;uomo mediante la realizzazione di forme fruibili e funzionali, in tal modo si crearono citt&agrave; e quartieri decorosi, armoniosi e di senso. Le cattedrali si costruivano al centro della citt&agrave;, in un contesto sociale e fisico, sintetizzando con un gesto architettonico, una necessit&agrave; ed un desiderio condiviso che finiva inevitabilmente per definire una identit&agrave; tanto vera quanto&nbsp;<em>bella</em>, armonica, attrattiva e potente. L&rsquo;universo delle megalopoli del XX secolo, hanno generato invece spazi marginali abitati che sono diventati luoghi di esclusione, i non luoghi. Infatti le megalopoli producono costantemente periferie urbane e marginalizzazioni umane. Di fronte a questa realt&agrave;, specie nel sud del mondo, gli Stati e le istituzioni sovente ignorano e rinunciano ad un controllo reale di questi spazi, e diventano un mondo perduto, in cui si consumano drammi umani correlati a reti criminose e ribellismi endemici, nel quadro di una cultura della sopravvivenza. Le nuove periferie, intese come luoghi di emarginazione sociale, geografica ed economica, stanno divenendo la condizione umana pi&ugrave; diffusa, infatti tali periferie devono essere intese non solamente come &ldquo;periferie urbane&rdquo; tradizionalmente identificate, ma come condizioni metaforiche di persone concretamente marginalizzate. Alle citt&agrave; deve associarsi il concetto di comunit&agrave;, che indica non solo condivisione di valori e di servizi pubblici, ma anche di concreta solidariet&agrave; e condivisione. Al centro degli interessi non pi&ugrave; gli alloggi, ma innanzitutto le persone. Il concetto di persona implica, nell&rsquo;individuo, presenza della realt&agrave; spirituale che, per sua natura, &egrave; realt&agrave; aperta. Realt&agrave; per la quale la &laquo;relazione con il prossimo&raquo;&egrave; componente caratteristica del suo essere e del suo divenire. &Egrave; attraverso una rete di &laquo;relazioni&rdquo; che l&rsquo;uomo si fa uomo, che cresce come uomo. Si tratta della &laquo;relazione che, sul piano orizzontale, va da quella familiare, nella quale si colloca la sua origine, a quella che, per cerchi e intrecci vari, tocca l&rsquo;orizzonte dell&rsquo;umanit&agrave;, e, sul piano verticale, quella con il mondo sovrumano della trascendenza.&Egrave; proprio questo processo di relazionalit&agrave;, che parte dall&rsquo;uomo e mira all&rsquo;uomo, che vuol mettere in luce l&rsquo;espressione &laquo;citt&agrave; dell&rsquo;uomo a misura d&rsquo;uomo&raquo;.</p>
 


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